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Dopo mesi di scrittura e attività laboratoriali di recitazione, è finalmente arrivato il tanto atteso giorno del LAIVin action, il festival delle arti interpretative dal vivo promosso da Fondazione Cariplo.
Gli studenti della nostra scuola, in qualità di aspiranti attori, hanno calcato la scena del Teatro Nuovo di Treviglio, presentando, in anteprima, un estratto dello spettacolo realizzato sotto la sapiente guida dell'attrice e regista Michela Prando. Gli studenti hanno commentato con entusiasmo la messa in scena dello spettacolo alla presenza di tanti giovani e operatori culturali. LAIVin action non è stata solo un'occasione per sperimentare i linguaggi performativi contemporanei ma anche un modo per interagire con i tantissimi studenti delle altre scuole coinvolte nel progetto e con i numerosi professionisti del settore teatrale.
Dopo questo primo "assaggio" di esperienza attoriale, gli studenti del laboratorio teatrale "svelati" vi danno appuntamento al 6 giugno prossimo, presso l'ISIS C. A. Dalle Chiesa, per la prima dello spettacolo "Una volta ero qualcuno, oggi, invece, sono nessuno - Fenomenologia del tempo".

isola

Prova l’esperienza di ISOLE , sul ritiro sociale  dal 25 al 31 maggio - aula magna dell’istituto 

Orari 9.00-13.30  - su prenotazione

 

ISOLE è un’installazione sul Ritiro Sociale in Adolescenza, realizzata con un gruppo di adolescenti sensibili al tema, nell'ambito del Progetto Sakido. 

E’ uno spazio - fisico e mentale - per provare a comprendere cosa spinge così tanti ragazzi (oltre 50.000 solo in Italia, secondo i dati) a interrompere ogni relazione sociale e a rifugiarsi nella solitudine della propria cameretta. Racconta di geografie alterate, che per poter coincidere con spazi così ristretti, si estendono fino a diventare mondi interi, le cui mappe risultano difficili da interpretare, a volte anche per chi le ha create.

L’esperienza è individuale e dura circa 10 minuti. 

Gli studenti, i genitori, il personale della scuola o gli esterni  interessati  devono prenotare la visita utilizzando  il QR-Code sul volantino allegato

Allegati:
Scarica questo file (isole.pdf)Volantino[ ]1599 kB
Si segnala la pubblicazione del seguente articolo sul Bookblog del Salone del Libro di Torino, relativo ad un lungo lavoro storico-artistico realizzato con la nostra classe 1LS dopo la visita al Museo Archeologico di Arona, nello scorso febbraio, e dopo il ciclo di incontri di Oltre la notizia, realizzati dal Salone. 
 

Si segnala un articolo del Salone del Libro di Torino relativo ad un grosso lavoro di studio, ricerca e attualizzazione della classe 4AL.

 
defibrillatore

Un ringraziamento speciale al CIVES, per la formazione degli studenti all'utilizzo del defibrillatore.

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Manlio Milani, 84 anni, è una vita che cerca verità e chiede giustizia. E in questi ultimi anni, la verità, almeno a pezzetti, sta venendo a galla. Manlio Milani è presidente dell’Associazione vittime della strage di Piazza della Loggia (Brescia, 28 maggio del 1974). Quel giorno Manlio e la moglie Livia arrivano in piazza della Loggia con alcuni amici per partecipare a una grande manifestazione antifascista. Sono quasi le dieci. Piove. Cercano riparo sotto i portici. Lì, dentro a un cestino dei rifiuti, c’è la bomba che sta per esplodere. Manlio viene trattenuto per qualche istante da un amico. Livia e gli altri sono già là, sotto al portico, al riparo dalla pioggia. Poi un boato e Livia, immobile, a terra. Manlio corre e cerca di parlarle, di rianimarla. Ma ormai non c’è più nulla da fare. Manlio si salva per pochi secondi, per quel crudele contrattempo che sì, gli ha salvato la vita, ma l’ha tolta alla sua Livia.

Da quel giorno Milani, non perde un’udienza dei tanti processi che hanno cercato di chiarire i misteri di quella carneficina, che provocò 8 morti e 102 feriti. Finalmente, il 20 giugno 2017 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna all’ergastolo inflitta a Carlo Maria Maggi (Ordine Nuovo) e Maurizio Tramonte (Ordine Nuovo e collaboratore del Sid). Dopo la condanna Tramonte ha cercato rifugio in Portogallo, ma è stato estradato in Italia. Ora nuovi elementi riaprono il caso cercando di far luce sugli esecutori materiali dell’attentato, che non sono mai stati individuati.

 

La nuova inchiesta

A fine aprile si è tenuta a Brescia l’udienza preliminare sul nuovo filone d’inchiesta. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Zorzi (omonimo, ma non parente, del più noto Delfo che, accusato della strage, fuggì in Giappone, dove tutt’ora risiede, impunito). Roberto Zorzi il giorno dell’esplosione della bomba non aveva ancora 21 anni. Nato a Merano, ma cresciuto nel Veronese, oggi vive negli Stati Uniti con passaporto americano e gestisce un allevamento di dobermann che ha chiamato «Il Littorio». È ritenuto l’esecutore materiale ed è accusato di concorso in strage con altri tra cui Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, per «aver partecipato alle riunioni in cui l’attentato veniva ideato». Nei prossimi giorni ad essere ascoltato toccherà a Marco Toffaloni, che risiede in Svizzera. Nell’udienza preliminare si sono costituti parte civile il Comune di Brescia, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e un lungo elenco di familiari delle vittime. Manlio Milani, come sempre, era in aula anche questa volta.
Manlio, dopo la condanna di Maggi e Tramonte, ha accolto positivamente questo nuovo filone dell’inchiesta che dovrebbe portare “a individuare i responsabili materiali della strage, ovvero chi mise la bomba quel giorno a Brescia in piazza della Loggia”.

Preziose sono state le dichiarazioni di Giampaolo Stimamiglio (un ex esponente di Ordine Nuovo risultato determinante nella ricostruzione della strage di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia) al quale Toffaloni disse di essere tra i responsabili materiali dell’ordigno («Anche a Brescia gh’ero mi». E poi «son sta mi»). C’è persino una foto che riprende Toffaloni, allora 17enne, in piazza della Loggia. Speriamo quindi, dice Manlio, “come familiari delle vittime e come società civile, che la ricerca della giustizia possa compiere un ulteriore passo in avanti”. Un altro passo verso la verità.

L’incontro è organizzato dall’associazione “I care” di Travedona Monate che da anni porta avanti presso l’ISS “Dalla Chiesa” di Sesto Calende il progetto “Educazione cinema”. Il progetto è stato accolto con entusiasmo dalla dirigente Elisabetta Rossi e ottimamente coordinato dalle docenti Monica Colombo e Rita Gaviraghi. Gli incontri con gli studenti, attraverso la visione e l’analisi di alcuni capolavori del cinema italiano, ripercorrono i momenti più bui e drammatici della storia italiana del Novecento: da Portella della Ginestra all’omicidio di Mattei, dall’assassinio di Pasolini alla strategia della tensione. L’obiettivo è quello di suscitare nei ragazzi una coscienza critica secondo lo spirito di don Lorenzo Milani, punto di riferimento dell’associazione “I care”.

Leggi direttamente su VareseNews: La storia del ‘900 al cinema, gli studenti del “Dalla Chiesa” di Sesto Calende riflettono su Piazza della Loggia